Trento ha da sempre esercitato un fascino particolare nel viaggiatore. Lo sapevano bene i grandi poeti come Wolfgang Goethe, che nel Settecento amava apprezzare il cuore delle Alpi tridentine (là dove “il sole è caldo e si ricomincia a credere nel buon Dio”, diceva) , o come Heinrich Heine, che qualche decennio dopo ebbe modo di ammirare la città “ché divide l'Italia dalla Germania, ma che ci guarda con i suoi grandi occhi italiani”. É vero, Trento è una città tutta italiana, come dimostra la sua lunga storia millenaria e come più di una volta ci viene indicato dalla volontà dei suoi cittadini, ma è innegabile la sua identità eterogenea, fatta di tradizioni alpine, influenze asburgiche, cultura controriformistica, resistenze ecclesiastiche e aperture illuministiche. Una città poliedrica, sotto molti punti di vista ; cosa da non perdere Il Castello del Buonconsiglio
- La strada da fare da Villa Orso Grigio per Trento
Bolzano :
La storia di Bolzano, che era già stata un notevole centro preistorico, inizia nel 14 a. C. quando Druso la conquistò e vi pose la stazione militare di Pons Drusi. Fu inclusa nella decima regione d'Italia. Sede di una contea longobarda dal secolo VII, nel sec. VIII occupata dai Franchi, Bauzanum fu contesa tra i duchi di Trento e quelli di Baviera, finché nel 1027 Corrado II non la incorporò nella contea dei vescovi di Trento, che con l'aiuto dei banchieri fiorentini le fecero assumere un importante ruolo commerciale (secc. XII-XIII). Nel 1531 fu definitivamente incorporata nella contea del Tirolo, di cui erano titolari dal 1363 gli Asburgo, che riconobbero alla città particolari statuti e uno speciale magistrato mercantile a tutela delle fiere annuali.
- La strada da fare da Villa Orso Grigio per Bolzano
Merano :
La città offre al visitatore molti motivi per essere ricordata: un clima mediterraneo, lo straordinario spettacolo naturale che la circonda, le caratteristiche vie del centro storico. Per entrare nel cuore di Merano non basta, però, passeggiare lungo i suoi parchi o percorrere i Portici, ma bisogna scoprirla piano, piano, nei suoi angoli più nascosti e osservare quei dettagli che da soli raccontano la storia. Per questo motivo consigliamo la lettura di queste pagine a coloro che ancora devono visitare la città o a coloro che l'abitano ma non la vivono.