Quel leitmotiv che ha accompagnato ogni membro dello staff, che ha guidato ogni sua azione fin dal primo mattone posato. Perché ORSOGRIGIO è già storia, storia della nascita di un progetto ambizioso.
Sono tante, infinite attenzioni. Quelle che un progettista dedica al suo disegno, un’artista alla sua opera, un artigiano al suo manufatto. Idee, arte e tecnica non per un frutto, ma per quel frutto; non per dei fiori, ma per quei fiori. Non per un metallo o per un legno, ma per quel metallo e per quel legno. Quel metallo assieme a quel legno per un qualcosa che fugge ogni definizione e resta in comunione solo con l’esperienza.
Sono sfide per sfiorare il cielo, per respirare l’alito di bosco, per suggerire alla vita un preciso epicentro, lì a portata di mano. Così il cielo scende e accarezzi le stelle, il bosco riempie l’aria che puoi respirare, la vita si diffonde ubiqua dall’epicentro che è il tuo stesso essere. E tutto questo è lì, scrupolosamente pianificato e concentrato in una fortezza, ma contingente nelle sue dinamiche e imprevedibile nei suoi sviluppi.
È il calore del noto e del vissuto, è l’aura di una struttura che filtra in ingresso ma dalla quale tutto traspira. È un momento fuori dal tempo e un luogo fuori dallo spazio. E’ sapere che vivi ed esisti senza che creatura al mondo, al di fuori di te stesso, possa prenderne reale coscienza.
È, semplicemente, ORSOGRIGIO.